I luoghi di culto

  1. La chiesa parrocchiale

  2. La storia. La chiesa di S. Maria della Visitazione, a navata unica, sorge sull’omonima piazza, nella zona alta del paese. E’ stata costruita nel 1763 dai Benedettini Cassinesi del Monastero di S. Placido di Calonerò di Messina per venire incontro alle necessità religiose degli abitanti del feudo della Pace (già feudo Drisino), che fino a quella data erano costretti a recarsi nella chiesa parrocchiale di Soccorso Gaidara. La chiesa, pensata inizialmente come cappella rurale, venne inaugurata e benedetta l’8 dicembre 1766, dietro licenza del Prelato di S. Lucia, dall’Arcivescovo di Messina mons. Gabriele Maria Di Blasi e Gambacurta, di cui rimane un ritratto ad olio nella sacrestia. Adeguatamente dotata dai Benedettini con atto stipulato il 2 giugno 1767 presso il notaio Giuseppe Micale di Messina, venne successivamente elevata a parrocchia.

    La chiesa ha una facciata bella, monumentale. Inizialmente il sagrato era delimitato da una ringhiera in ferro battuto, asportata nel 1954. Il pavimento era in marmo.

    L’edificio è stato danneggiato e gravemente lesionato dai terremoti del 1894 e del 1908, specialmente la torre del campanile. Riparazioni alla tribuna dell’organo e al tetto della chiesa sono state eseguite nel 1912-13. Intorno al 1932, col concorso dello Stato e l’impiego di mutui, sono stati rifatti il campanile e il soffitto. Altri lavori all’edificio di culto vennero eseguiti negli anni Trenta, durante la gestione del parroco Salvatore Lampò.

    Beni culturali:

    Elenco delle tele con cornici

    A) Nella chiesa:

    1) Visitazione (sec. XVIII);
    2) S. Pietro (sec. XVIII);
    3) Crocifisso (sec. XVIII);
    4) S. Placido e compagni martiri (sec. XVIII);
    5) S. Benedetto (sec. XVIII);
    6) S. Teresa di Lisieux (sec. XX);
    7) Crocifissione (sec. XX);
    8) Il Buon Pastore (sec. XX);
    9) Transito di S. Giuseppe (sec. XX);
    10) Battesimo di Gesù (sec. XX);
    11) Pier Giorgio Frassati (sec. XX) al primo piano.

    N.B. Le tele n. 3 e 4 sono state restaurate da Angelo Cristaudo di Acireale.

    B) Nella sacrestia:

    1) Ritratto priore Giacomo Crisafi (sec. XVIII);
    2) Ritratto mons. Gabriele M. Di Blasi (sec. XVIII);
    3) S. Eligio (sec. XVIII-XIX);
    4) S. Biagio (sec. XVIII-XIX);
    5) SS. Cosma e Damiano, con coroncine d'argento (sec. XVIII-XIX);
    6) S. Antonio di Padova (sec. XX);
    7) S. Antonio Abate (sec. XX)

    N.B. Le tele n. 1-2-3-4 sono state restaurate da Angelo Cristaudo di Acireale.

    Elenco delle statue

    1) Gruppo ligneo della Visitazione, realizzato nel 1870 dal messinese Michele Cangeri;
    2) Sacro Cuore, in cartapesta;
    3) S. Giuseppe, in cartapesta;
    4) Addolorata, in cartapesta;
    5) Cristo morto, in cartapesta;
    6) Immacolata, in cartapesta;
    7) S. Lucia, in cartapesta;
    8) S. Antonio di Padova, in gesso.

    Registri Parrocchiali

    Battesimi (dal 1767 ad oggi, 16 volumi e un'appendice);
    Confermazione (dal 1908 ad oggi, 7 volumi);
    Matrimoni (dal 1767 ad oggi, 12 volumi);
    Defunti (dal 1767 ad oggi, 9 volumi).

    PUBBLICAZIONI CURATE DALLA PARROCCHIA

    1) Pax, fogli della comunità (pubblicato dal 1923 al 1927 da don Silvio Cucinotta).
    2) Colori, Fogli della Comunità (pubblicato dal 1975 al 1979)
    3) Il Nicodemo, Fogli della Comunità (la pubblicazione è iniziata nel 1992 e continua)
    4) Silvio Cucinotta. Nel primo anniversario della sua morte. Tributo di preghiere e di ricordi, Messina 1929 (ristampa anastatica Milazzo 1998). Il volume può essere richiesto al prezzo di 2,58 euro (Lire 5000).

     

  3. La chiesa del SS. Redentore

  4. La storia. La chiesa del SS. Redentore sorge all’incrocio della Via Regina Margherita con la Via G. Marconi, nell’antica contrada S. Pietro. Essa venne eretta intorno al 1901-1902 a spese dell’avvocato Antonino Lo Sciotto, su terreno del fratello Giuseppe. L’edificio sacro, benedetto dal canonico Bruno del Capitolo Metropolitano di Messina, restò privo di volta, di sacrestia e di campanile per la sopravvenuta morte del fondatore, deceduto a Messina, in Via S. Giuseppe Calasanzio, durante il terremoto del 28 dicembre 1908. La scalinata che dalla Via Regina Margherita porta alla chiesa è stata eseguita nel 1927. Il campanile è stato costruito nel 1933, ma i lavori vennero sospesi dal Prelato di S. Lucia del Mela, mons. Salvatore Ballo, perché il relativo progetto, non approvato dalla Commissione Diocesana di Arte Sacra, non rispondeva a nessuna regola d’arte. L’impianto elettrico fu fatto nel 1937, a cura dei soldati pacesi in servizio militare nella guerra di Spagna. Con atto del 31 marzo 1969, rogato dal notaio Giovanni Monforte di Messina, gli eredi Lo Sciotto hanno ceduto la chiesa all’ordinario diocesano.

    Beni artistici: Ignoto, Campana in bronzo (1834)¸ G. MALECORE, Statua del Redentore (1908), in cartapesta; U. PASSANI, S. Antonio di Padova (1928), dipinto; U. PASSANI, S. Caterina d’Alessandria (1928), dipinto; D. PELLEGRINO, Altare in marmo dedicato a S. Caterina d’Alessandria (1934); D. PELLEGRINO, Altare in marmo dedicato a S. Antonio di Padova (1934); Ignoto, dipinto raffigurante il Redentore; Ignoto, dipinto della Madonna del Carmelo; ………., Campana in bronzo (1994).

    NB.: (particolare del dipinto raffigurante il Redentore).

     

  5. La chiesa della Madonna dell’Abbondanza a Camastrà

  6. La storia. Costruita nel 1720 dal barone sac. Domenico Gordone. Sin dal 1736 la troviamo elencata fra le chiese esistenti nella campagna di S. Lucia.

    Beni artistici: IGNOTO, Campana in bronzo (1720); Icona bizantina della Vergine; Altare in marmo con paliotto raffigurante S. Caterina d’Alessandria; S. VALORI, Dipinto della Madonna dell’Abbondanza (1873); G.V. MUSSNER, Statua della Madonna dell’Abbondanza (1946).

     

  7. Chiese scomparse

Fra le chiese, presenti in passato nel territorio parrocchiale ed oggi scomparse, meritano di essere menzionate: una chiesa di S. Pietro, da localizzare probabilmente nella zona dove sorge l’attuale chiesa del SS. Redentore, inserita fra le donazioni fatte dal Gran Conte Ruggero d’Altavilla al Monastero della S. Trinità di Mileto nell’anno 1101; una chiesa di S. Maria nella contrada omonima, citata in una pergamena del 1321; una chiesa coeva di S. Nicola, al confine con il territorio di S. Filippo del Mela.