LETTURE BIBLICHE
DEL 24 GIUGNO 2001
Filo conduttore - Per realizzare i propri
progetti, Dio si serve di strumenti umanamente giudicati inidonei. Come nel
caso di Giovanni, figlio di un muto e di una sterile, chiamato a predicare il
piano di salvezza preparato da Dio.
Prima lettura (Isaia 49, 1-6)
Ascoltatemi,
o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha
chiamato, fin dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome. Ha reso la
mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha
reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha detto: "Mio
servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria". Io ho
risposto: "Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie
forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso
il mio Dio".
Ora
disse il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre
a lui Giacobbe e a lui riunire Israele, - poiché ero stato stimato dal Signore
e Dio era stato la mia forza - mi disse: "E' troppo poco che tu sia mio servo,
per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Io ti
renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità
della terra".
Seconda lettura (Atti 13, 22-26)
In
quei giorni Paolo diceva: "Dio suscitò per Israele come re Davide, al
quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo
secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri. Dalla discendenza di
lui, secondo la promessa, Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù. Giovanni
aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di penitenza a tutto il
popolo d'Israele.
Diceva
Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono ciò che voi pensate
che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di
sciogliere i sandali".
Fratelli,
figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi
è stata mandata questa parola di salvezza.
Vangelo (Luca 1, 57-80 passim)
Per
Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e
i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e
si rallegravano con lei.
All'ottavo
giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo
padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni".
Le dissero: "Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo
nome".
Allora
domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una
tavoletta e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti furono
meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la
lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti
i loro vicini furono presi da timore e per tutta la regione montuosa della
Giudea si discorreva di tutte queste cose.
Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro. "Che
sarà mai questo bambino?" si dicevano. Davvero la mano del Signore stava
con lui. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in
regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.