LETTURE DEL 9 LUGLIO 2000

XIV DOMENICA – ANNO B

FILO CONDUTTORE – Non sapere vedere Dio in colui che ci sta davanti e ci porta il messaggio di salvezza (Ma questo non è il figlio di Maria?), non riconoscere la mano divina negli accadimenti quotidiani: è questa la grave colpa degli increduli. Dio comunque continua ad amarci inviando profeti in mezzo a noi, esseri in sé deboli e incapaci, a guardarli nella loro umanità, perché rifulga maggiormente la potenza divina.

PRIMA LETTURA (Ezechiele 2, 2-5)

In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.

Mi disse: "Figlio dell’uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio: "Ascoltino o non ascoltino – perché sono una genìa di ribelli – sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro".

SECONDA LETTURA (2 Corinzi 12, 7-10)

Fratelli, perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un messi di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia.

A causa di questo, per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza".

Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio, nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.

VANGELO (Marco 6, 1-6)

In quel tempo Gesù andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono.

Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltando rimanevano stupiti e dicevano: "Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?" E si scandalizzavano di lui.

Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua". E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.

Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.

 

Nota - Gesù aveva fratelli e sorelle? La Chiesa cattolica afferma che Maria non ha avuto altri figli, né prima né dopo la nascita di Gesù. Gli esegeti cattolici escludono anche che S. Giuseppe abbia avuto altri figli da un presunto primo matrimonio, anteriore a quello con Maria. Il termine "fratelli di Gesù", quindi, non va inteso né nel senso proprio di "figli degli stessi genitori", né in quello di "fratellastri", ma semplicemente di "cugini". La lingua ebraica e quella aramaica, infatti, non possiedono un termine per dire "cugino" e utilizzano a tale scopo lo stesso termine usato per dire "fratello".